| a 15 giorni dalle elezioni, decine dei massimi esponenti del mondo
del credito, primo fra tutti il governatore della banca d' italia,
sono formalmente imputati, a seguito delle 2 istruttorie, sull'
italcasse e sui finanziamenti alla sir. il problema del mondo
bancario si riproporra' dopo le elezioni come il piu' importante. i
falsi banchieri, scrive l' a., avevano l' obbligo di controllare la
reale situazione dei finanziati e l' effettivo impiego delle somme
per i fini stabiliti. e' il problema degli istituti speciali e del
credito agevolato, dunque, che deve essere affrontato; ma e' anche la
questione della natura giuridica degli istituti. il problema non si
risolve con la statalizzazione surrettizia delle casse di risparmio.
la classe politica non puo' illudersi di vedere risolti i suoi
problemi dai giudici; cio' non toglie che dopo le elezioni
scatteranno i mandati di cattura. si impongono, scrive l' a., tre
esigenze: superare il passaggio dall' una all' altra legislatura
senza eccessivi nuovi traumi per il settore del credito; evitare che
si instauri il "processo continuo" alle banche; varare un nuovo
assetto legislativo. il mondo del credito non ha capito che la
partecipazione politica si puo' esercitare in forme nuove, sia sul
piano organizzativo sia su quello informativo, in modo da creare il
consenso e ricostituire la fiducia intorno alle banche. invece,
conclude l' a., si continua a "strofinarsi" ai politici.
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