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| IDG840900163 | |
| 84.09.00163 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| De Leo Francesco
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| L' altro processo: tendenze in atto e implicazioni
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| Giur. it., an. 135 (1983), fasc. 6, pt. 4, pag. 146-153
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D51310; D68
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| L' A. esamina preliminarmente la legge n. 646 del 1982 (c.d. La
Torre) ed in particolare la nuova fattispecie introdotta nel codice
penale, cioe' l' art. 416 bis che si occupa delle associazioni di
tipo mafioso. Egli afferma che la legge n. 646, non solo quando
potenzia la fase di prevenzione ma anche quando si muove su un piano
apparentemente processuale, percorre una strada che passa al di fuori
del processo e dal quale tende ad allontanare il baricentro dell'
azione giudiziaria contro il crimine organizzato. L' A. si sofferma
poi sul disegno di legge per la modifica della legge delega
contenente disposizioni per l' emanazione del nuovo codice di
procedura penale. Esso ha articolato il processo in due tronconi, l'
indagine preliminare o di parte affidata al Pubblico Ministero e
volta al reperimento delle prove, e il dibattimento dove si formano
le prove; la fase dell' istruzione scompare e con essa il giudice
istruttore. L' A. si dichiara seriamente preoccupato di una tale
impostazione: infatti, a suo avviso, l' abolizione della figura del
giudice istruttore e l' affidamento dell' indagine preliminare a un
Pubblico Ministero totalmente privo di poteri istruttori, significa
sanzionare definitivamente l' uscita dell' istruttoria dal processo e
quindi risolvere la crisi non con una rivitalizzazione ma con una
evirazione che finisce col cambiarne del tutto la natura.
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| art. 416 bis c.p.
l. 13 settembre 1982, n. 646
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