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| IDG840900181 | |
| 84.09.00181 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Nicoletti Carlo Alberto
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| La l. 9 febbraio 1983, n. 28 e la modifica dell' arbitrato
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| Giur. it., an. 135 (1983), fasc. 8-9, pt. 4, pag. 308-319
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D446
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| L' A. analizza specificamente le disposizioni introdotte dalla l.
28/1983. L' art. 1 MDA prevede che gli arbitri possano essere sia
cittadini italiani sia stranieri. L' art. 2 MDA prevede come
requisito del lodo l' indicazione del luogo in cui e' stato
deliberato. L' art. 3 MDA prevede che gli arbitri, collegialmente
intesi, dopo la deliberazione provvedano a redigere il lodo in tanti
originali per quante sono le parti, su ciascun originale succedendosi
le sottoscrizioni degli arbitri. Infine l' art. 4 MDA coordina l'
impugnazione per nullita', che e' una delle due sole impugnazioni
ammesse contro la sentenza arbitrale, con le modifiche apportate
dalla nuova normativa. Secondo l' A. le modifiche apportate dalla
nuova legge alla disciplina dell' arbitrato risultano incisive e
radicali. Egli si sofferma attentamente sulla disposizione,
introdotta dall' art. 2 ultimo comma MDA, per cui "il dolo ha
efficacia vincolante tra le parti dalla data della sua ultima
sottoscrizione".
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| art. 812 c.p.c.
art. 823 c.p.c.
art. 825 c.p.c.
art. 829 c.p.c.
l. 9 febbraio 1983, n. 28
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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