| La vicenda della revisione del Concordato del 1929 ha suscitato un
ampio dibattito sull' opportunita' d' un Concordato nel nostro Paese.
Alcuni lo rigettano per principio, sia perche' sarebbe in contrasto
con i principi su cui si regge lo Stato moderno, sia perche' non
sarebbe piu' conforme alla dottrina conciliare. Altri lo ritengono
superato, dato che il nostro Stato e' democratico e assicura piena
liberta' alla Chiesa. Per rispondere a tali obiezioni, l' editoriale
propone una riflessione sulla tematica concordataria. Dapprima
traccia una rapida panoramica storica dei Concordati, sia per
coglierne la natura, sia per mostrare come il sistema concordatario
si sia evoluto profondamente lungo i secoli. Si sofferma poi su
quanto dice il Concilio Vaticano II sul tema dei rapporti tra la
Chiesa e lo Stato, per concludere che esso non privilegia, ma neppure
condanna o esclude i Concordati, bensi' ne lascia la stipulazione
alle circostanze di tempo e luogo che meglio assicurano la liberta'
della Chiesa e una sana cooperazione tra Chiesa e Stato. Infine,
mostra che nell' attuale situazione italiana il Concordato ha ancora
una sua utilita' e attualita'.
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