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| IDG791301159 | |
| 79.13.01159 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| cosentino francesco
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| il dibattito sulla riforma elettorale. sindrome cilena
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| Tempo, an. 36 (1979), fasc. 117 (7 maggio), pag. 1
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| d04301
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| in francia, sostiene l' a., si governa oggi col 50,01 % dei voti
senza che alcuno possa legittimamente sostenere la necessita' di
maggioranze universali. la germania del 1948 presentava anch' essa
una topografia politica frammentata quasi nella stessa misura di
quella italiana attuale. il saggio impiego di un sistema misto ma
fondamentalmente maggioritario ha prodotto una solida democrazia
alternativa. e' bene precisare che il sistema elettorale
maggioritario funziona anche indipendentemente dal taglio
presidenziale o cancellieristico delle regole statutarie. come
dimostra il modello inglese di regime parlamentare. la polemica nei
confronti della proporzionale, prosegue l' a., si estende anche agli
effetti perniciosi all' interno dei partiti ad eccezione di quello
comunista, nel momento in cui la lotta per le preferenze e' causa di
profonde lacerazioni. e' altresi' innegabile che qualsiasi sistema
maggioritario, costringendo i partiti a scegliere candidati di
prestigio produce l' effetto di elevare la qualita' del personale
politico. il partito comunista non puo' negare che alla sua sindrome
cilena gli altri hanno qualche fondato motivo di contrapporre la
sindrome di praga. non e' necessario, conclude l' a., limitare l'
alternativa ai due soli sistemi proporzionale e maggioritario,
essendo pensabili formule miste e articolate.
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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