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Documento


15496
IDG791310047
79.13.10047 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
violante luciano
il nuovo intreccio tra criminalita' e terrorismo. le cose che si possono fare
Rinascita, an. 36 (1979), fasc. 8 (23 febbraio), pag. 7
d542
l' a. sostiene, attraverso un' analisi critica, che il programma terroristico e' particolarmente debole nel momento in cui l' azione terroristica e' piu' diffusa. da questa analisi l' a. trae le seguenti conseguenze: fu giusto l' atteggiamento di quelle forze che si opposero alla trattativa dopo la strage di via fani e che respinsero le proposte di creare giudici speciali, che in qualche modo avrebbero rappresentato una sorta di riconoscimento delle organizzazioni terroristiche; sia evitata qualsiasi forma di pubblicizzazione degli avvertimenti dei terroristi e sia stabilito per determinati atti istruttori, come ad esempio gli interrogatori degli imputati, un rigido divieto di diffusione al di fuori dei soggetti interessati. secondo l' a., i risultati essenziali da conseguire con strumenti legislativi sono la riduzione della litigiosita' civile, la diffusione dei carichi giudiziari sul territorio, la predisposizione di piu' tipi di processi penali in relazione alla tipologia, ormai altamente differenziata degli attacchi criminali, l' individuazione di meccanismi di sfoltimento dei processi penali per i reati meno gravi. sul piano amministrativo vanno potenziati i mezzi a disposizione della magistratura, iniziando dalle citta' piu' colpite dalla criminalita' violenta. nuclei periferici di polizia giudiziaria dovranno seguire l' andamento del fenomeno in tutte le sue specifiche caratteristiche locali per dare continuita' e sistematicita' all' azione della magistratura e cogliere sin dalle prime manifestazioni il fenomeno di diffusione del terrorismo. su questo tipo di intervento, conclude l' a., si e' raggiunta una significativa convergenza ed esistono i presupposti per una essenziale riforma del sistema giudiziario.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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