| l' assunzione da parte di hobbes dei due mostri, con cui si conclude
nel libro di giobbe l' esposizione della potenza di dio, per i titoli
delle sue opere principali, "leviathan o la materia, forma e potere
di uno stato ecclesiastico e civile" (1651), e "behemoth, o il lungo
parlamento" (1667), investe i fondamenti stessi del diritto naturale.
infatti leviathan e behemoth testimoniano la potenza di dio e l'
impotenza dell' uomo. se dio fosse essenzialmente ragione e bonta' e
vi fosse un metro di giustizia comune a dio e all' uomo, la legge
naturale configurerebbe un ordinamento morale oggettivo e
trascendente, cui lo stesso stato dovrebbe subordinarsi. al
contrario, se l' abisso fra dio e creature e' incolmabile non si puo'
parlare di un ordine o senso morale della natura e l' uomo non puo'
fare appello, di fronte allo stato, alla legge della ragione ma deve
riconoscere, anche nel sovrano assoluto, il mistero e la necessita'
di dio. leviathan e' percio' il simbolo dello stato assoluto che
ispira terrore e non ammette alcuna possibilita' di concludere patti
con lui ed esercita il suo dominio sugli uomini. behemoth, mostro
dalla mole immensa e di natrua sensuale, e' da interpretare come l'
unione della moltitudine capace di contendere al re la sovranita' con
la guerra civile causata dall' interesse e dalle passioni. l' aver
simboleggiato nel behemoth il lungo parlamento significa che l'
unita' politica e' minacciata dalle forze della sedizione.
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