| Lo studio tenta un' approfondita analisi della funzione della
pubblicazione delle leggi delegate, nel quadro della problematica
della pubblicazione degli atti normativi nel vigente ordinamento. Il
presupposto e' che l' unitarieta' concettuale con la quale la
dogmatica giuridica ha ricostruito l' istituto della pubblicazione
vada rotta, giacche' per talune fonti particolari i caratteri della
pubblicazione e delle sue funzioni sono assolutamente peculiari. Il
tentativo appena descritto appare, del resto, una via obbligata per
cogliere nella giusta dimensione giuridica le disfunzioni che, da
decenni, si riscontrano nella prassi e che la dottrina e la
giurisprudenza hanno analizzato con difficolta'. Le disfunzioni in
questione, le tecniche adoperate per realizzarle, gli abusi che esse
comportano e le lesioni di sfere di competenza costituzionale o di
situazioni giuridiche soggettive che ne derivano vengono
puntigliosamente elencati. Lo studio passa quindi a riconsiderare gli
orientamenti giurisprudenziali in materia, con particolare riguardo
al magistero della corte costituzionale, e le posizioni della
dottrina. Vengono cosi' evidenziati i punti deboli delle tesi che,
ricercando il momento di perfezionamento del decreto delegato, ai
fini del rispetto del limite temporale di delega, credono di
riscontrarlo o nella deliberazione consiliare o nell' emanazione
presidenziale. La tesi che vuole la pubblicazione ricompresa nel
limite temporale di delega appare, dunque, preferibile, pur
presentando alcuni punti deboli. Per superare i quali, pertanto, si
propongono sottili rielaborazioni delle opinioni dominanti circa la
pubblicazione di leggi delegate. Non mancano, infine, considerazioni
per alcune tesi specifiche, nonche' interrogativi particolari, come
quelli relativi al momento in cui l' atto legislativo delegato
acquista forza di legge, in relazione ad alcune ipotesi singolari.
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