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156435
IDG841200345
84.12.00345 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Ventrella Walter
Danno "occulto" e illecito permanente: questioni di decorrenza del termine di prescrizione del diritto di risarcimento
nota a Cass. sez. III 6 febbraio 1982, n. 685
Riv. giur. edil., an. 26 (1983), fasc. 2, pt. 1, pag. 179-183
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D307; D304110
Richiamati i principi fissati dagli artt. 2947, comma 1, e 2935 c.c., in tema di prescrizione del diritto al risarcimento e di decorrenza del relativo termine, e ricordata la giurisprudenza essenziale in materia, l' A. rileva che i principi contenuti nella massima annotata (carattere permanente dell' illecito da violazione delle norme sulle distanze fra costruzioni e decorrenza rinnovantesi momento per momento del relativo termine di prescrizione) sono in contrasto con l' orientamento piu' volte manifestato dalla Suprema Corte secondo cui "quando l' illecito ha carattere permanente ... il termine di prescrizione comincia a decorrere dal momento in cui cessa definitivamente la condotta antigiuridica e si concreta definitivamente l' evento di danno" (Cass. Sez. Un. 17 maggio 1963, n. 1271). Osserva pero' che il suddetto contrasto, anche se talvolta dovuto alla diversita' della fattispecie, e' un chiaro indice della complessita' della questione, per cui, in conclusione, sembra doversi ammettere che la questione in esame sfugga inevitabilmente ad una rigida soluzione unitaria talvolta incompatibile con la peculiare disciplina civilistica, fondata anche su valide ragioni equitative.
art. 2947 c.c. art. 2945 c.c.
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