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156503
IDG840300127
84.03.00127 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Fuchs Josef
Menschliche autoritaet - zwischen sacralitaet und saekularitaet
(L' autorita' umana - tra sacralita' e secolarismo)
Gregorianum, an. 64 (1983), fasc. 4, pag. 669-682
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
F1
L' A. si domanda se la realta' interpersonale e sociale dell' uomo sia neccessariamente legata a determinate strutture e istituzioni, e se tale legame produca il fenomeno dell' autorita'. Per una risposta l' A. esamina la concezione secolare dell' autorita', propria degli agnostici e degli atei, e la concezione inerente ad una prospettiva religiosa, rilevando, in questo secondo caso, le diversita' interpretative proprie degli appartenenti a religioni differenti, e addirittura le sfumature interpretative tra le concezioni dei cristiani cattolici e di quelli di altre confessioni cristiane, soprattutto per quanto concerne il tipo di autorita' umana nelle istituzioni tradizionali (matrimonio, famiglia, rapporto genitori-figli), in quelle scelte liberamente (in aziende con lavoro di gruppo, in una scuola), e nei raggruppamenti liberi (nei gruppi giovanili, nei sindacati liberi ecc.). In una prima rassegna, l' autorita' umana vista nella prospettiva della teologia creazionistica si differenzia radicalmente da ogni concezione dell' etica secolare. In primo luogo perche' per la concezione secolaristica dell' etica il fenomeno dell' autorita' non comporta alcun particolare problema degno di nota. Invece in una concezione creazionista dell' uomo e del mondo il problema e' ben diverso, in quanto si colloca nella storia dell' etica e della teologia morale, e dentro questo ambito trova una sua soluzione sacrale, in quanto l' autorita' umana viene vista come una partecipazione della trascendenza di Dio che si inserisce nella realta' immanente creata. Il Dio trascendente, signore della vita e di ogni realta' creata, la governa per certe funzioni tramite delega all' uomo stesso. Questa autorita' umana partecipata (vicaria) si fonda pienamente e profondamente sul concetto di creazione. Questa autorita' come vicaria di Dio si comprende forse meglio come premessa di una assoluta signoria del creatore e sua stessa autorita'. Una ulteriore interpretazione, meno sacrale, vede l' autorita' umana come funzione di servizio, con delega della societa' stessa, che demanda a determinate persone il potere di governare le altre per il miglior conseguimento di fini comuni, quali la pace, la tolleranza e il bene comune. In concreto tutto questo, pero', comporta diversi problemi di non facile soluzione. Un primo problema e' quello della dittatura, e della sua legittimazione o meno. A parte il problema della sua legalizzazione e legittimazione, come si deve intendere l' autorita' dei tiranni fino a quando il potere e' nelle loro mani? E' vera autorita' partecipata in cui e' presente l' autorita' divina, oppure si tratta di una menzogna rivestita di motivazioni teologiche? (ad esempio il caso di Hitler o quello attuale di Pinochet ecc.). Un ulteriore esempio e' l' uso, in campo etico e giurisdizionale, dell' "epicheia", soprattutto in casi di situazioni conflittuali. Un ulteriore esempio concerne la tensione tra ordine morale e ordine giuridico in caso di leggi punitive (ad esempio la pena di morte e la sua legittimazione, sia come problema etico che giuridico). Infine, per quanto si possa indagare, e' difficile vedere nella realta' dei fatti, una partecipazione dell' autorita' divina nell' autorita' civile. Lo e' anche nell' autorita' ecclesiastica, sebbene questa si richiami spesso ai precetti del Vangelo e al giudizio di Cristo, che distinse bene, nell' episodio della moneta mostratagli, i due campi distinti: "Date a Cesarequel che e' di Cesare e a Dio quel che e' di Dio". Una realta' rimane come punto fermo: l' autorita' divina interagisce in qualche modo per noi nelle realta' che a buon diritto chiamiamo secolarizzate e demitizzate. Sebbene i cristiani si differenzino dagli agnostici-laicisti, hanno con loro qualcosa in comune per quanto concerne la comune volonta' di formulazione di compiti e necessita' di un senso piu' profondo del compito dell' uomo nella storia e nella societa'.
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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