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| IDG840510163 | |
| 84.05.10163 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Nicita Antonio
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| Note sulle forme di chiusura della procedura di amministrazione
controllata
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| Giust. civ., an. 34 (1984), fasc. 5, pt. 2, pag. 200-219
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| (Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
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| D3137
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| Il decreto-legge 30.1.1979 n. 26, emendato dalla legge di conversione
30.4.1979 n. 95, ha introdotto la procedura d' amministrazione
straordinaria alla quale sono assoggettate le "grandi imprese in
crisi", con esclusione del fallimento. Per quanto concerne le forme
di "chiusura" della procedura, pur dovendosi ammettere l'
applicabilita' degli artt. 213 (avvenuto riparto) e 214 (concordato)
l. fall. in forza del richiamo contenuto nell' ultimo comma dell'
art. 1, nessuna disposizione reca la legge 95/79 per il caso di
ritorno in bonis dell' impresa. Per colmare la lacuna soccorre l'
art. 118 n. 2 l. fall. che prevede la "chiusura" del fallimento
quando, anche prima che sia compiuta la ripartizione finale dell'
attivo, i crediti ammessi vengono in qualunque modo estinti e sono
pagati il compenso del curatore e le spese di procedura. Una volta
accertato il ritorno in bonis dell' impresa l' Autorita'
Amministrativa, ossia il Ministero dell' Industria e Commercio, deve
attivarsi perche' il Tribunale dichiari con decreto chiusa la
procedura di amministrazione straordinaria applicando, in via
analogica, l' art. 119 l. fall..
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| d.l. 30 gennaio 1979, n. 26
l. 30 aprile 1979, n. 95
art. 213 l. fall.
art. 214 l. fall.
art. 118 n. 2 l. fall.
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| Ist. dir. comparato - Univ. Roma
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