| 157076 | |
| IDG840710200 | |
| 84.07.10200 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| Nicita Antonio
| |
| Ancora sul danno da inadempimento dell' obbligazione pecuniaria
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| nota a Trib. Campobasso 2 gennaio 1984
| |
| Giur. merito, an. 16 (1984), fasc. 4-5, pt. 1, pag. 809-823
| |
| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
| |
| D30510; D3053; D30703
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Nel caso di ritardato adempimento di una obbligazione pecuniaria deve
riconoscersi al creditore un risarcimento automatico del danno nella
misura della svalutazione monetaria verificatasi nel corso della mora
debendi, sulla base di un processo logico presuntivo che, attraverso
una pluralita' di "fatti notori" costituiti dalla svalutazione, dalle
forme correnti di risparmio e dal diminuito potere di acquisto
rilevabili all' atto dello "scambio" con beni di consumo, consente di
risalire al fatto ignorato, ossia al comportamento del creditore che
abbia ricevuto puntualmente la somma dovutagli. Il danno da
svalutazione riconducibile al "maggior danno" previsto dall' art.
1224 comma 2 c.c. non e' cumulabile con gli interessi moratori la cui
corresponsione realizza parzialmente il risarcimento del danno
("maggiore") concretantesi nella svalutazione stessa.
| |
| art. 1224 c.c.
| |
| Ist. dir. agrario - Univ. FI
| |