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| IDG840910381 | |
| 84.09.10381 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Mandrioli Crisanto
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| Riflessioni in tema di "petitum" e di "causa petendi"
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| lezione introduttiva di un seminario tenutosi presso la facolta' di
giurisprudenza dell' Universita' di Milano - nel quadro delle
iniziative di studio per il dottorato di ricerca - sul tema della
domanda giudiziale, Milano, 13-14 aprile 1984
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| Riv. dir. proc., s. 2, an. 39 (1984), fasc. 3, pag. 465-480
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D02320; D4052
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| (Sommario: 1. I problemi che si riconducono al tema della res in
judicium deducta: loro fondamento comune e comuni basi positive. - 2.
Il diritto sostanziale che si fa valere, come oggetto di asserzione
nella domanda. - 3. L' impiego dei criteri tradizionali del petitum e
della causa petendi come un nucleo unitario che protegge dai pericoli
sia dell' eccesso di empiria e sia dell' astrazione concettuale. - 4.
La scelta tra nozione "astratta" o "concreta" dell' azione non
influisce direttamente sul tema se non sotto un profilo di diversita'
di angolazione. - 5. I due punti di frizione tra petitum e causa
petendei, da un lato, e tra realta' sostanziale e sua presentazione
processuale, dall' altro lato confluiscono nel diritto sostanziale
affermato. - 6. La reciproca implicazione tra petitum e causa
petendi. Distinzione tra domande nelle quali il petitum prevale sulla
causa petendi e tende ad assorbirla e domande nelle quali accade il
contrario. - 7. Riprova con riferimento piu' specifico alle azioni
costitutive. - 8. Conclusione)
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| art. 24 Cost.
art. 2907 c.c.
art. 99 c.p.c.
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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