| L' A. prende in considerazione i tre ordini di obiettivi,
strettamente interdipendenti ed implicanti scelte politiche di fondo,
al cui conseguimento deve essere funzionale l' adozione di uno
strumento di pianificazione commerciale. Sul piano degli obiettivi
economico-commerciali, rilevati la "polverizzazione" della rete
distributiva che caratterizza la situazione del commercio a Roma, l'
A. sostiene che, con riferimento a problemi di equilibrio commerciale
e di produttivita', occorre affermare la necessita' sociale della
sopravvivenza delle imprese di modesta entita' sviluppando rapporti
di concorrenza tra diverse tipologie commerciali, mentre, con
riferimento a problemi di riqualificazione occupazionale, occorre
contenere l' aumento di aziende micro-familiari, favorire l'
associazionismo tra piccoli operatori e lo sviluppo delle grandi
imprese e della cooperazione. Sottolineata l' opportunita' che la
pianificazione si svolga con sufficiente articolazione e gradualita',
sul piano degli obiettivi urbanistico-territoriali l' A. ritiene che
per un corretto sviluppo della rete commerciale romana occorra
decongestionare e riqualificare il centro storico, favorire la
costituzione di nuclei o livelli commerciali adeguati alle necessita'
delle corrispondenti zone urbane e garantire ad ogni nucleo
commerciale di livello circoscrizionale la presenza di punti di
vendita all' ingrosso differenziati per caratterizzazioni
merceologiche. Infine sul piano degli obiettivi sociali l' A. osserva
che per una fruizione a contenuto sociale del servizio commerciale
sono di fondamentale importanza l' integrazione tra servizi
commerciali ad extra-commerciali e l' introduzione di criteri di
flessibilita' degli orari dei pubblici esercizi.
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