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157314
IDG841000202
84.10.00202 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Burghignoli Ubaldo
Criptotributi incostituzionali
Nuova riv. trib., an. 39 (1983), fasc. 10, pag. 451-452
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D201; D202; D203
Precisata la nozione di tributo (prestazione patrimoniale dovuta dal cittadino allo Stato per il raggiungimento dei fini statuali) e ricordato che la Costituzione riserva al potere legislativo la funzione di attuare una parziale redistribuzione del reddito mediante l' applicazione del concetto di capacita' contributiva e di progressivita' delle aliquote, l' A. rileva che da diversi e piu' bassi livelli di potere vengono di fatto percetti tributi e viene manomessa la curva delle aliquote tracciata dal legislatore. Cio' si verifica quando le aziende erogatrici di servizi e forniture, che godono di un regime di monopolio nazionale o locale, impongono prezzi superiori al puro costo aziendale, applicando a quest' ultimo tariffe diverse a seconda delle categorie di utenti. Il fenomeno si verificherebbe anche qualora si costituisse un fondo sociale con aumenti all' equo canone a carico di chi occupa alloggi di maggior superficie. L' A. critica anche il sistema, adottato da alcune aziende, di istituire, in funzione dell' entita' del consumo, le c.d. fasce sociali e sottolinea l' opportunita' di praticare prezzi uguali per tutti, limitando l' assistenza sociale ai casi di comprovata indigenza mediante l' attribuzione di congrue indennita' da parte dello Stato. Il potere di stabilire il metro della progressivita' e' riservato dalla Costituzione allo Stato e pertanto le aziende od altri poteri periferici devono astenersi dall' imporre sovraprezzi oltre il costo aziendale che si traducono di fatto in tributi.
art. 23 Cost. art. 53 Cost.
Ist. dir. tributario - Univ. GE



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