| L' A. svolge alcune considerazioni in generale sulla legge quadro per
il pubblico impiego (n. 93 del 29 marzo 1983) con un particolare
riferimento ai suoi effetti nel mondo della scuola. Osserva come con
tale legge il concetto di rapporto organico tra persona fisica e
persona giuridica resti associato alla volonta' sindacale che diviene
"controparte" di un potere contrattuale (di natura non pubblicista ma
privatistica), che va a sostituirsi al rapporto economico che, una
volta, tipizzava il rapporto di pubblico impiego, oggi quindi ridotto
ad un "rapporto di servizio". Osserva inoltre che la legge quadro sul
pubblico impiego incidera' in particolare sulla stabilita' e certezza
dei diritti e doveri che faticosamente sono stati codificati nell'
arco di un secolo. Una delle conseguenze sara' che la giurisprudenza
sara', al piu', congruente al modulo delle contrattazioni triennali,
che andra' a sostituirsi all' attuale stato giuridico previsto nel
testo unico n. 3/1957. L ' A. procede poi a rappresentare alcuni
punti critici (positivi e negativi) della legge in esame, rilevando
anche come essa incida sullo stato giuridico del personale
insegnante. Conclude osservando che il tempo insegnera' come, l'
inserimento delle forze sindacali nel dialogo fra dipendente pubblico
e Amministrazione, interagirera' nella comunita' sociale.
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