| Partendo dalla tradizionale conferenza stampa che il Presidente
Leopoldo Elia ha tenuto il 26 gennaio 1984 sull' attivita' della
Corte Costituzionale, l' A. esprime alcune considerazioni in merito
al "modello italiano" di Corte Costituzionale. Rileva innanzi tutto
che nella sede delle prospettate riforme istituzionali, pur
indirizzate a rivedere gran parte dell' ordinamento pubblico, non
sono state sollevate problematiche di qualche rilievo concernenti la
disciplina della Corte, organo che si e' andato sempre piu'
precisando, pur con le sue singolarita' e peculiarita', in questi
ultimi anni, come uno dgli elementi indefettibili e caratterizzanti
del nostro sistema costituzionale. Dopo aver analizzato la
funzionalita' e l' intensificazione dell' attivita' della Corte, (dal
punto di vista procedurale, nel 1983, si e' accentuata la tendenza ad
adottare le decisioni sotto forma di ordinanze anziche' di sentenze
con relativo potenziamento del lavoro preliminare di analisi e di
studio delle questioni ma con la conseguenza di avere una piu' rapida
ed agevole procedura in camera di consiglio, anziche' in pubblica
udienza), l' A. sottolinea la necessita' di portare avanti una linea
di "delegificazione". E' evidente infatti che se fosse adottato un
sistema di "legislazione per principi", la Corte Costituzionale
avrebbe minore motivo di intervenire, sia sulla nuova legislazione
che avrebbe di per se' piu' ridotte dimensioni, sia sulla vecchia,
poiche' il legislatore, sollevato da altri compiti, sarebbe posto in
condizione di provvedere piu' prontamente e direttamente all'
adeguamento alle norme costituzionali di quelle "grandi leggi" che
regolano la vita e lo sviluppo della comunita' nazionale, evitando
discutibili forme di "supplenza" da parte della Corte.
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