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| IDG800600616 | |
| 80.06.00616 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Ubertazzi Giovanni M.
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| Istituzione in Italia di sede secondaria di societa' estera e
giudizio di omologazione. Una prassi non giustificata
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| nota a Trib. Milano 10 febbraio 1976
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| Giur. comm., an. 3 (1976), fasc. 6, pt. 2, pag. 810-817
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D87122; D3112
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| L' A. nota che nel diritto comunitario l' istituzione di una sede
secondaria da parte di un imprenditore di uno Stato membro in un
altro Stato membro e' prevista esplicitamente dall' art. 52 del
Trattato di Roma al fine di non discriminare tra imprenditori
nazionali ed altri imprenditori comunitari. Percio', l' art. 2506
c.c. per essere compatibile con il diritto comunitario deve essere
interpretato nel senso che l' iscrizione della sede secondaria di una
societa' estera non deve essere sottoposta a giudizio di omologazione
ex art. 2330 c.c.. L' A. non condivide la sentenza annotata nella
parte in cui respinge la domanda di iscrizione di sede secondaria di
societa' straniera in quanto era necessaria l' autorizzazione ex d.l.
n. 375, poiche' una societa' il cui statuto prevede di ricevere
denaro in deposito e prestito, e quello di scontare cambiali, non
puo' essere valutata alla stregua di una azienda di credito ne'
subordinata alle autorizzazioni previste dalla legge bancaria.
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| art. 2506 c.c.
art. 2330 c.c.
d.l. 12 marzo 1936, n. 375
art. 52 Tr. CEE
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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