| Questo scritto fu presentato dall' A. alla conferenza tenutasi
recentemente a Trento nel XX anniversario di quella facolta' di
Scienze Sociali, e dedicata ad una panoramica della sociologia
italiana degli ultimi venti anni. Ferrari rifiuta di scrivere una
storia della sociologia del diritto in Italia ed osserva che numerosi
scritti, specialmente quelli di Renato Treves, offrono buone
probabilita' per affrontarla. Piuttosto, l' A. intende mettere a
fuoco gli approcci teorici che prevalgono attualmente fra gli
specialisti italiani, come pure alcuni equivoci che emrgono dai loro
dibattiti. La sociologia del diritto italiana, rileva, non e' mai
stata grossolanamente empirica. In particolare, l' influenza della
filosofia del diritto e' stata determinante nell' indurre gli
studiosi a compiere sforzi per intrecciare costantemente la teoria e
la ricerca. Treves stesso fu sempre molto deciso nel rifiutare sia l'
astratto teorizzare, sia l' attivita' di pura indagine. Il rapporto
tra teoria e ricerca oggi viene verificato nel campo di approcci
neo-funzionalisti. Qui, tuttavia, si possono osservare due diverse
tendenze. Da un lato, le teorie empiriche di Bobbio offrono una vera
opportunita' di combinare l' analisi funzionale (che egli distingue
dalla filosofia funzionalista) con le teorie del conflitto, secondo
una epistemologia popperiana. Dal lato opposto, gli studiosi seguaci
dell' insegnamento di N. Luhmann intendono il funzionalismo come una
sorta di postulato universale. Percio' essi sono portati a dare "a
priori" delle spiegazioni e a lasciare da parte la ricerca
socio-giuridica come un sottoprodotto secondo una visione tipicamente
neo-idealista. Il contrasto e' abbastanza vivo da dare luogo a seri
equivoci. Come primo efficace esempio Ferrari si riferisce alla
eternamente riproposta opposizione fra le due sociologie del diritto,
una teoretica e l' altra empirica, dove l' implicazione e' che la
seconda dovrebbe essere subordinata alla prima, con la
giustificazione che i concetti teoretici non possono essere
convalidati dall' osservazione. La frequente distinzione qualitativa
fra macrosociologia e microsociologia del diritto ha la stessa
natura, sebbene i suoi difensori normalmente non specifichino che
cosa in realta' essi attribuiscano alle due categorie e
frequentemente confondano le ipotesi con i materiali empirici in
esame. Inoltre, le invocazioni nel nome della sociologia critica del
diritto sono della stessa scarsa qualita'. Il discorso
socio-giuridico si muove criticamente dai fatti ai valori, ma del
tutto paradossalmente la definizione di sociologia critica del
diritto viene spesso riservata, a volte ingiustamente, alle
osservazioni che muovono dai valori, cio' che, nel migliore dei casi,
ripropone un classico approccio del diritto naturale.
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