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161392
IDG850410069
85.04.10069 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Ghezzi Morris L.
Criminologia critica e trasformazione sociale
Soc. dir., an. 10 (1983), fasc. 3, pag. 65-95
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D59; F321
L' articolo analizza lo sviluppo in Italia della nuova criminologia e, in particolare, l' approccio indicato da Alessandro Baratta attraverso la "Criminologia critica". Il salto epistemologico dalle vecchie alle nuove criminologie sembra identificarsi nel passaggio dal paradigma eziologico del controllo, rappresentato dal pensiero positivistico, al paradigma del controllo come espressione dell' approccio classificante. La "Criminologia critica" cerca di trovare, dentro una teoria materialistica di devianza ispirata dal marxismo, un momento piu' alto di sintesi fra i due paradigmi. Tale prospettiva incontra certe difficolta' sia epistemologiche sia politiche, che sembrano minare la possibilita' di conseguire la sintesi in una maniera sistematica. Il paradigma eziologico e il paradigma del controllo appaiono strumenti di analisi dei problemi sociologici assai diversi, e aspetti diversi della societa'. In particolare, il paradigma del controllo non sembra appropriato ad affrontare il problema dell' origine del potere dominante e le prospettive per una trasformazione sociale. Sotto l' aspetto politico, poi, la "Criminologia critica" appare come protagonista di valori essenziali attribuibili alle classi subordinate. Come risutato sorgono immediatamente numerose questioni, da un lato riguardanti la natura assoluta o relativa assegnata da Baratta a tali valori, e dall' altro riguardanti la possibilita' di una base comune fra gli interessi sociali dei criminali e del proletariato. Se la sconfitta del fenomeno di devianza e' percepito dalla "Criminologia critica" in temini di trasformazione sociale, e' essenziale identificare quale potrebbe essere il soggetto storico per conseguire tale trasformazione. Esistono molti dubbi profondi sulla possibilita' di identificare questo svolgimento con un gruppo cosi' eterogeneo di devianti.
Centro diretto da G. Taddei Elmi - IDG Firenze



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