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161426
IDG850410103
85.04.10103 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Ferrari Silvio
La politica ecclesiastica di Giuseppe Zanardelli
Politico, an. 48 (1983), fasc. 4, pag. 621-639
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D94420; S7911
Giuseppe Zanardelli, ministro della Giustizia, Primo ministro e leader della Sinistra nel Parlamento italiano, sostenne sempre una rigida politica ecclesiastica, con lo scopo di opporsi all' attivita' politica dell' intransigente clero cattolico e di tenere nelle mani dello Stato un certo livello di controllo sull' organizzazione interna della Chiesa. Zanardelli sostenne questa politica fino all' inizio del XX secolo quando Giolitti, la nuova emergente figura nella vita politica italiana, dette inizio ad una politica piu' morbida con lo scopo di ricomporre la disputa con la Santa Sede ed arrivare ad un accordo. Zanardelli non riusci' ad imprimere un segno duraturo nella politica ecclesiastica dello Stato italiano, sia per i limiti della sua concezione dei rapporti fra Chiesa e Stato, sia perche' la maggior parte dei sostenitori della Sinistra erano a favore di un accordo con la Chiesa. Ad ogni modo Zanardelli, a volte, ebbe successo come per esempio con il progetto di legge sul divorzio e le norme sulle offese dirette contro la liberta' di religione, assicurando sia il carattere non confessionale dello Stato sia la protezione dei diritti religiosi individuali, e anticipando una linea politica che segnera' i rapporti fra Chiesa e Stato in Italia nei recenti decenni.
Centro diretto da G. Taddei Elmi - IDG Firenze



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