| Nelle elezioni per la Camera dei deputati, gli elettori, oltre al
voto per la lista, hanno la facolta' di esprimere, secondo l'
estensione della circoscrizione elettorale, 3 o 4 voti di preferenza
a candidati della lista votata, determinando, cosi', la loro
elezione. Attualmente succede che, da un lato non tutti gli elettori
usano le preferenze che hanno a loro disposizione per legge e, dall'
altro, coloro che le usano non utilizzano tutte le preferenze che la
legge elettorale consente. Cio' premesso l' A. esamina, attraverso
una analisi basata su vari parametri statistici, il calo dell'
utilizzazione del voto di preferenza nelle ultime due elezioni
generali del 3 giugno 1979 e del 26 giugno 1983 ed anche nelle
elezioni per il Parlamento Europeo del 10 giugno 1979. Nelle elezioni
generali del 1983 la propensione all' uso delle preferenze non
denota, in generale, alcun cambiamento se comparata alle precedenti
elezioni del 1979 o alle elezioni del 1976. Si notano, invece, dei
cambiamenti se il confronto viene fatto con l' orientamento delle
elezioni generali dal 1948 al 1972. Partendo dal 1976 si nota una
nuova tendenza, ancora in atto, caratterizzata, comparandola al
periodo precedente al 1972, una minore propensione degli elettori
all' uso, tuttavia in generale piuttosto modesto, delle preferenze
teoricamente disponibili. Presumibilmente cio' e' dovuto al minor uso
del voto preferenziale dei diciottenni, ammessi al voto proprio dal
1976. Risulta, inoltre, che, in generale, il comportamento degli
elettori cambia secondo la lista votata. La piu' alta percentuale di
preferenze va alla Democrazia cristiana, seguita dal MSI-DN e dal
PSI, e cambia in relazione agli elettori e alle aree geografiche. La
piu' alta percentuale si trova nell' Italia meridionale e insulare, e
la piu' bassa nell' Italia nord-occidentale e nord-orientale. L' A.
riporta, poi, i risultati di un' indagine rilevata in collaborazione
con la DOXA in occasione delle ultime elezioni generali del 1983.
Essa ha portato ad una stima campionaria delle percentuali dei voti
di lista con e senza voti preferenziali e quindi ad una stima del
numero di elettori che hanno fatto uso del voto di preferenza. Infine
l' A. presenta un rapporto sui risultati delle elezioni europee del
1979 dal quale, inaspettatamente, emerge che gli elettori italiani
hanno fatto un piu' largo uso del voto di preferenza rispetto alle
stesse elezioni nazionali di una settimana prima.
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