| L' A. analizza il sistema semipresidenziale introdotto in Portogallo
dalla Costituzione del 1976, l' unico modello di Carta che prevede in
espliciti provvedimenti normativi la "doppia fiducia" del Governo nei
confronti del Presidente e dell' Assemblea. La revisione dell' agosto
1982, sebbene molto ampia e approfondita, ha tuttavia mantenuto
integralmente le norme contenute negli artt. 193 e 194 della
Costituzione, che sono la chiave di volta per la corretta
interpretazione del sistema. La riforma costituzionale e' stata
chiaramente ispirata dal proposito di ridurre le possibilita' di
manovre politiche autonome del Presidente puntando a quella che l' A.
definisce la parlamentarizzazione del Capo dello Stato. Non di meno
il suo ruolo e' ancora fondamentale nel contesto istituzionale
portoghese. D' altra parte appaiono decisivi la struttura dei
movimenti politici che operano positivamente dentro il sistema, e i
loro rapporti di forza. Illuminante sotto questo profilo appare l'
analisi dei risultati elettorali portoghesi dalle prime elezioni del
1975 e 1976 alla rivoluzione parlamentare del 1979 e 1980, fino alle
ultime consultazioni del 25 aprile 1983, che hanno portato indietro
alla situazione di "tetrapolarizzazione" senza la crescita di una
forza di maggioranza. Il risultato e' una crescente importanza del
ruolo politico presidenziale, accentuato, eventualmente, dall'
insediamento del Governo fondato dal "Bloco Central", l' ultimo
Gabinetto di Soares.
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