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161435
IDG850410112
85.04.10112 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Telo' Mario
La socialdemocrazia tra Governo del mutamento e crisi di rappresentanza. Il laboratorio svedese dagli anni trenta ad oggi
Politico, an. 49 (1984), fasc. 2, pag. 277-300
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D95172; D95177
Sulla base dell' ipotesi che situazioni di crisi economica e sociale aumentano la differenziazione delle forme dei vari sistemi politici, il saggio propone un' analisi della "Democrazia Sociale Svedese", imperniata sulla comparazione fra il programma di rinnovamento attualmente in corso e l' esperienza di governo e di innovazione portata avanti con successo negli anni '30. L' interesse del caso svedese come laboratorio di sperimentazione di una politica di riforme e' infatti legato all' esistenza di molteplici condizioni oggettive e soggettive favorevoli la cui ultima operativita' deve esere verificata. La fondazione del modello svedese del "welfare state" nella fase storica aperta dalla crisi del 1929 viene esaminata nelle sue componenti essenziali: la combinazione orginale della cultura politica tradizionale socialista con una nuova razionalita' economica fondata sui principi della Scuola Economica di Stoccolma; il legame tra la politica di stabilizzazione e la prospettiva di riforme sociali egualitarie; la stabilizzazione di un durevole compromesso sociale tra il Governo socialdemocratico e il potere economico attraverso l' assunzione dei valori di produttivita' e l' accordo del 1938 fra i sindacati e gli imprenditori. Il rapporto diretto fra il sindacato e il partito socialdemocratico, chiave del successo del modello svedese, viene analizzato per indagare criticamente la vaga definizione del sistema svedese come classico esempio neocorporativo. La tesi formulata e' che la crisi del "modello svedese" non puo' essere interpretata facendo ricorso unicamente a qualche teoria interpretativa di ampia portata: o la teoria neocorporativa o l' approccio marxista o, infine, una interpretazione in chiave neopluralista sono inadeguate per spiegare la complessita' della dinamica storico-sociale degli ultimi 50 anni, sebbene permettano di scoprirne alcuni elementi. Il saggio termina con una riflessione sulle attuali prospettive di rinnovamento promosso dal movimento socialdemocratico fin dalla meta' degli anni settanta. E' stato possibile accertare la vitalita' e il potere innovativo delle risorse accumulate durante una lunga fase storica (forza e unita' organizzativa, cultura di governo); tuttavia vari fattori di incertezza differenziano decisamente lo scenario presente da quello degli anni '30: le maggiori inter-relazioni internazionali, la difficolta' oggettiva dei nuovi obiettivi strategici della "democrazia economica" e la crisi di rappresentanza rispetto ad un elettorato piu' complesso e differenziato.
Centro diretto da G. Taddei Elmi - IDG Firenze



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