| L' A. si domanda preliminarmente se si puo' ancora "rappresentare una
societa' complessa". Per rispondere a questa domanda l' A. imposta
complessivamente e in maniera articolata una riflessione sui problemi
della rappresentanza e della rappresentativita'. L' intento e' quello
di metter ordine non solo fra le "quasi-teorie" dell'
ingovernabilita', ma anche di impostare con maggiore correttezza la
problematica del decisionismo. Vi e' anche l' intento di comprendere
ed apprezzare le discussioni e le proposte di riforme istituzionali,
fornendo altresi' criteri per una efficace valutazione delle
alternative in campo. Sul piano delle proposte operative emergono le
indicazioni del monocameralismo per una migliore rappresentativita';
del superamento del sistema elettorale proporzionale per una
riduzione, operata dal cittadino, della complessita'; della
rivitalizzazione e del potenziamento del referendum, sempre in
funzione della riduzione della complessita' da operare da parte dei
cittadini. La riflessione consente all' A. di rispondere alla domanda
iniziale affermando che a certe condizioni strutturali la
rappresentanza di una societa' complessa e' possibile. Soprattutto
escogitando quei meccanismi e quei dispositivi che consentano che l'
inevitabile, ma non permanente e duratura, riduzione della
complessita' sia decisa dai cittadini-elettori, in molteplici sedi,
in molteplici forme, con molteplici strumenti, tutti reversibili,
tutti controllabili, tutti sottoponibili alla verifica elettorale. A
queste condizioni, le societa' complesse non solo possono essere
rappresentate, ma riescono anche ad essere governate, a governarsi.
Lo studio e' corredato da un' ampia bibliografia.
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