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161481
IDG850410158
85.04.10158 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Bolaffi Angelo
L' itinerario verso una riforma "debole"
Dem. dir., an. 24 (1984), fasc. 3, pag. 139-163
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo; a fine articolo o capitolo)
D021; F421
Sul piano teorico la riforma della Costituzione o e' un' illusione o un dato di fatto che si legittima "ex post". In questa logica sembra un vero non senso parlare di autoriforma. Non ci possiamo, pero', accontentare di dover scegliere tra una lenta agonia del sistema politico ed un suo collasso repentino. Per cui l' A. affronta il problema della riforma costituzionale muovendo dal quesito se sia ipotizzabile e politicamente sostenibile un' autoriforma costituzionale mantenendo fede alla legittimita' dell' ordinamento legale esistente, ma introducendo contestualmente elementi di innovazione, proprio grazie ai quali lo si conserva. L' A. sostiene che occorre puntare ad un tipo di autoriforma della Costituzione e dell' intero sistema istituzionale, che sia utile e necessaria a garantire la "funzionalita'" del sistema stesso e a salvaguardare il compromesso costituzionale che e' alla base della Repubblica. Si dovra' trattare, quindi, di una riforma "debole", capace cioe' di non violare la "decisione fondamentale" sottesa al patto ed espressa in norme ed istituti, ma, al tempo stesso, di rimuovere gli ostacoli che condizionano il sistema politico condannandolo ad una lenta agonia. L' A. analizza l' evoluzione della strategia del PSI in tema di riforme istituzionali e sostiene che una strategia di trasformazioni istituzionali e la stessa ipotesi di una riforma "debole" della Costituzione acquistano senso solo in funzione dell' alternativa. Conclusivamente l' A. esamina le posizioni del PCI in questa prospettiva di riforme.
Centro diretto da G. Taddei Elmi - IDG Firenze



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