| In base ad un attento esame della dottrina internazionale e dell'
esperienza prevalentemente americana, l' A. sviluppa un' acuta
critica al sistema penale, con particolare riguardo alla funzione
della pena e ai principi che la giustificano. Dopo un excursus sulle
varie posizioni ideologiche che hanno cercato di dare un significato
all' applicazione del sistema penale sia in astratto che in concreto,
ed aver constatato che il fine vero della pena e' spesso "mascherato"
da altri fini fittizzi che nascondono implicazioni di tipo politico
ed economico, approda alla conclusione che il passaggio dal "modello
retribuzionistico" al "modello correzionale" si e' risolto in una
incontrollabile crisi della c.d. prevenzione speciale. E' ormai
consapevolezza generale che la pena carceraria non e' certo un mezzo
per reintegrare l' individuo nella societa', ma, nei vari paesi,
emergono perplessita', se non addirittura totale sfiducia, verso il
"trattamento risocializzante". L' A. manifesta il suo dissenso, anche
motivato da una personale impostazione politica, per ogni tipo di
rieducazione: la rieducazione alla moralita'; la rieducazione alla
legalita'; la rieducazione all' autodeterminazione ed esprime riserve
sulle c.d. misure alternative, che vengono interpretate come una piu'
pericolosa e penetrante forma di controllo sociale della devianza.
Non concorda neppure con le nuove teorie che mirano ad una
rivalutazione della funzione general-preventiva della pena, ne' con
le tendenze della scuola del "Justice Model" (in contrapposizione col
"Social Model") che spostano l' attenzione dall' attore criminale
all' azione criminale ed esprimono favore per il potere giudiziario
invece che per il potere amministrativo in ordine all' azione di
controllo sociale. L' A. conclude auspicando lo "smascheramento"
della pena. Ritiene cioe' che sia da evitare l' attribuzione di
finalita' fittizie (e in quanto tali accettabili e condivisibili)
alla pena che va invece accettata nella sua dura realta' quale
espressione concreta della natura conflittuale del diritto penale, in
nessun modo modificabile. Poiche' in tal modo il diritto penale si
manifesta come diritto bruto alla repressione, l' A. avverte che si
debbono attentamente considerare i costi sociali e umani che la pena
comporta. Un' ampia bibliografia ragionata correda l' articolo.
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