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162240
IDG850910056
85.09.10056 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Rostad Helge
Crimini e pene in Norvegia
Rass. penit. crim., an. 4 (1982), fasc. 3-4, pag. 505-535
(testo con tabelle e/o grafici)
D95174; D500; D503; D59
L' A., premesso che le statistiche ufficiali concernenti la criminalita' contengono un certo margine di errore in quanto un notevole numero di atti criminosi sfugge alle stesse, passa ad analizzare, in particolare, i dati statistici riguardanti il fenomeno criminale in Norvegia. Da detta analisi emerge - in sintesi - che in tale Paese, nell' ultimo quarto di secolo, l' indice di criminalita' e' aumentato considerevolmente e che l' aumento e' stato particolarmente sensibile nel settore giovanile ed in quello dei reati contro il patrimonio. Nella seconda parte del lavoro, l' A., passando a trattare della pena, precisa che il codice penale norvegese prevede due tipi di sanzione penale - vale a dire la detenzione e la multa - e che la pena piu' severa consiste nella privazione della liberta' personale per un periodo massimo di ventuno anni. Circa, poi, la pratica applicazione delle sanzioni penali, l' A. afferma che, in complesso, in Norvegia si tende - come dimostrato dalle statistiche esistenti in materia - a ricorrere alla pena detentiva il meno possibile e, ove non se ne possa fare a meno, si tende comunque a ridurre al massimo la durata della stessa. L' A., infine, passa ad illustrare sinteticamente il sistema processuale penale norvegese. Quest' ultimo, che si puo' definire un sistema accusatorio con elementi inquisitori, e' caraterizzato dal potere spettante alla Pubblica Accusa di rinunciare all' esercizio dell' azione penale ogni qualvolta l' interesse pubblico richieda che il reato non debba essere perseguito in giudizio e dall' esistenza - quale regola generale - di un doppio grado di giurisdizione.
Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze



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