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162290
IDG851010038
85.10.10038 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Cernigliano Dini Maria Vittoria
Sulla deducibilita', ai fini dell' imposta di successione, dei saldi passivi di conto corrente bancario derivanti da ordini scritti di pagamento
nota a Cass. sez. I 22 novembre 1979, n. 6082
Dir. prat. trib., vol. 51, (1980), fasc. 5, pt. 2, pag. 947-951
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D23113
Nella sentenza annotata, la Suprema Corte esclude l' applicazione della l. 1038 del 1969 al caso in cui il saldo passivo sia originato non dall' emissione di assegni ma da ordini scritti di pagamento. L' A. condivide la decisione sotto il profilo giuridico, in quanto se puo' considerarsi una lacuna legislativa il fatto che dalla legge sia stato preso in considerazione solo l' assegno come strumento di utilizzazione del conto corrente, questa lacuna non puo' essere colmata sul piano interpretativo. D' altra parte e' pur vero, secondo l' A., che l' attuale disciplina della deduzione delle passivita' ai fini del tributo successorio (art. 13 d.p.r. 637 del 1972) continua a privilegiare ai fini della prova delle passivita' suddette solo l' assegno, mentre la realta' delle operazioni bancarie conosce una estrema varieta' di strumenti di utilizzazione del conto corrente.
art. unico l. 24 dicembre 1969, n. 1038 art. 13 d.p.r. 26 ottobre 1972, n. 637
Ist. dir. tributario - Univ. GE



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