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162368
IDG851010116
85.10.10116 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Sacchetto Claudio
Profili distintivi tra reato valutario e reato tributario
nota a App. Milano sez. III 12 ottobre 1979, n. 4788
Dir. prat. trib., vol. 52, (1981), fasc. 6, pt. 2, pag. 1212-1217
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D2191; D538
La sentenza annotata conferma un indirizzo giurisprudenziale che sottolinea la distinzione tra due sistemi di norme (valutarie e tributarie), che si pongono come due ordini separati in ragione degli obiettivi che perseguono. Dall' esame giurisprudenziale, rileva l' A., emerge come il bene tutelato dalle norme penali valutarie si riferisca all' economia nazionale ed al suo nocumento, mentre le norme penali in materia tributaria sono giustificate dalle esigenze di tutela dell' interesse primario dello Stato alla riscossione del tributo. La distinzione, rilevante sotto molteplici aspetti: concorso di reati, successione di leggi penali nel tempo, inquadramento di particolari figure di reati (contrabbando valutario ad es.), ha conosciuto una sua riproposizione con l' emanazione del d.p.r. 4 agosto 1978, n. 413, relativo alla concessione dell' amnistia e dell' indulto "per ogni reato non finanziario per il quale e' stabilita una pena ...". Siccome l' art. 2 del medesimo decreto prevede l' esclusione dell' amnistia dei reati di infrazione valutaria piu' gravi, si e' dedotto - a contrariis - che se per il legislatore i reati valutari fossero anche finanziari, la loro esclusione sarebbe stata automatica. Conclude l' A. che, anche in assenza di una tale previsione testuale, la differenza ontologica fra i due tipi di reati sarebbe comunque emersa dalla diversa natura degli oggetti con essi tutelati.
art. 1 d.p.r. 4 agosto 1978, n. 413 art. 2 n. 4 d.p.r. 4 agosto 1978, n. 413
Ist. dir. tributario - Univ. GE



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