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162611
IDG851210027
85.12.10027 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
De Luca Flavio
Sulla continenza di cause nel processo amministrativo
Dir. proc. amm., an. 1 (1983), fasc. 2, pag. 147-175
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D15306; D15314
L' A. esamina in via preliminare l' istituto della continenza nel processo civile, evidenziandone le caratteristiche strutturali e funzionali e le differenze, minime a suo parere, dalla connessione e dalla litispendenza alla luce anche della disciplina processuale. Venendo quindi a trattare l' istituto della continenza nel processo amministrativo, osserva che, essendo quest' ultimo tuttora un processo di impugnazione di atti, vi sono notevoli difficolta' nell' individuare il grado di identita' tra le cause in questione, soprattutto per quanto concerne l' oggetto del giudizio. L' A. ritiene che nel processo amministrativo a petitum fisso assuma rilievo la causa petendi e l' articolazione del ricorso, e che la limitata applicazione nel processo amministrativo dell' istituto della connessione deriva dalla minore possibilita' in esso di giudicati contrastanti rispetto al processo civile, dato che l' unico criterio determinativo della competenza e' quello territoriale; al contrario pienamente vigente si ritiene l' art. 39 c.p.c. che regola la litispendenza. Procede infine alla verifica dell' esistenza diipotesi di connessione nel process so amministrativo che costituiscono ipotesi di continenza, ipotesi che secondo la dottrina possono essere cosi' riassunte: connessione procedimentale, connessione per combinazione di atti, connessione per subordinazione, connessione per coordinamento, connessione processuale o per nesso di pregiudizialita'.
art. 39 c.p.c. art. 31 c.p.c. art. 36 c.p.c.
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