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| IDG851210031 | |
| 85.12.10031 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Santoro Sergio
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| Svalutazione monetaria e crediti arretrati nelle retribuzioni dei
pubblici dipendenti
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| Dir. proc. amm., an. 1 (1983), fasc. 3, pag. 298-309
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D14315
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| L' A. esamina le recenti sentenze delle sezioni unite della
Cassazione (n. 5225 e n. 5750 del 1982) che hanno fissato i seguenti
principi in materia di svalutazione monetaria e crediti arretrati dei
pubblici dipendenti: a) la pronuncia sugli interessi corrispettivi
rientra in gni caso nella cognizione esclusiva del giudice
amministrativo, invece la pronuncia sulla rivalutazione monetaria del
credito del pubblico dipendente spetta alla giurisdizione esclusiva
del giudice amministrativo solo quando il credito derivi da
comportamenti dell' ente (pubblico non economico) datore di lavoro e
solo se la rivalutazione sia chiesta secondo il calcolo automatico di
cui all' art. 150 disp. att. c.p.c. o altro analogo e se gli
interessi siano qualificabili come corrispettivi e contenuti nella
misura legale; b) spetta invece alla giurisdizione del giudice
ordinario la domanda diretta al conseguimento di un risarcimento
superiore a quello previsto dalla rivalutazione e cioe' indici ISTAT
e saggio legale. L' A. analizza poi il problema della cumulabilita'
tra i diritti alla rivalutazione e agli interessi corrispettivi
secondo l' orientamento del Consiglio di Stato, che ha stabilito che
anche gli interessi devono essere rivalutati, e la questione, ancora
controversa nella giurisprudenza del Consiglio di Stato, se occorra
una domanda per conseguire la rivalutazione giudiziale.
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| Cass. sez. un. 12 ottobre 1982, n. 5225
Cass. sez. un. 3 novembre 1982, n. 5750
Cons. Stato ad. plen. 30 ottobre 1981, n. 7
Cons. Stato sez. VI 6 aprile 1982, n. 178
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