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Stampa giuridica

Documento


164862
IDG860700207
86.07.00207 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Gallo Armando
Putativita' ed exceptio veritatis nella diffamazione a mezzo stampa
Giur. merito, an. 18 (1986), fasc. 2, pt. 4, pag. 489-492
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D51861; D50161; D9694; D547
L' A. traccia con chiarezza i limiti in cui l' esercizio del diritto di cronaca resta nell' ambito della legittimita', affrontando ex professo la tanto dibattuta questione della c.d. putativita'. Dopo un' esauriente disamina critica, viene escluso che possa invocarsi, contrariamente a quanto ritiene la piu' acreditata dottrina ed una parte della giurisprudenza anche della Suprema Corte, quale esimente del reato di diffamazione a mezzo stampa, la verita' meramente soggettiva dei fatti narrati dal giornalista. La trattazione, rigorosamente impostata sui principi costituzionali e dell' ordinamento vigente, compresa la legge sulla stampa, pone in particolare risalto che se neppure questa norma speciale prevede una deroga in materia rispetto alla comune disciplina sancita dal codice penale in tema di diffamazione, a maggior ragione non e' consentito al giudice di introdurli sotto l' aspetto della putativita', che peraltro sarebbe esclusa dall' art. 596 c.p.. Il problema e' esaminato anche alla stregua degli artt.5 1 e 93 c.p., ai quali e' fatto ampio ricorso nel costruire la tesi della putativita', escludendosene l' applicabilita' in caso di abuso del diritto di cronaca.
art. 51 c.p. art. 93 c.p. art. 596 c.p. l. 3 febbraio 1963, n. 69
Ist. dir. agrario - Univ. FI



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