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| IDG860700208 | |
| 86.07.00208 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Vairo Gaetano
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| Considerazioni in tema di tentativo e dolo eventuale
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| Giur. merito, an. 18 (1986), fasc. 2, pt. 4, pag. 493-507
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D50102; D5011
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| Il tema affrontato e' ancora quello della compatibilita' del dolo
eventuale nel delitto tentato. Viene preliminarmente esposta la tesi
del dolo come di unica categoria concettuale dell' elemento
soggettivo del reato, della quale il dolo eventuale e' soltanto una
modalita' di espressione e non una autonoma forma di esistenza sul
piano della dommatica penale. Contro la tesi della incompatibilita'
vengono poi evidenziate la confusione tra dolo eventuale e dolo
indeterminato e la ristrettezza del concetto di volonta' al solo dolo
intenzionale, nelle quali sono cadute la dottrina e la
giurisprudenza. A favore della compatibilita' viene invece richiamata
la dottrina della "volonta'" con una serrata critica alle opposte
negative conclusioni cui perviene la dottrina della
"rappresentazione". Si aderisce infine alla ultima decisione della
Cassazione a sezioni unite del 18 giugno 1983 (in Cass. pen. 1984,
483) della quale pero' viene criticata la motivazione adottata nel
rapporto dolo-fatto in quanto la funzione del primo, contrariamente a
quanto sostenuto in sentenza consiste nel determinare la
configurazione del fatto tipico previsto dalla norma incriminatrice.
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| art. 43 c.p.
art. 49 c.p.
art. 56 c.p.
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| Ist. dir. agrario - Univ. FI
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