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Documento


165209
IDG860900335
86.09.00335 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Baratta Alessandro
Vecchie e nuove strategie nella legittimazione del diritto penale
Delitti e pene, an. 2 (1985), fasc. 2, pag. 247-268
(Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
D5; F4251
Una distinzione viene fatta tra il concetto di sistema penale e quello di diritto penale. Strettamente collegati al sistema penale legale sono il sistema e la pratica che potremmo chiamare penali (sulla base di un concetto sociologico) ma che non sono regolati dal diritto e sono persino illegali: per esempio la pena di morte extragiudiziale in alcuni Stati dittatoriali, l' eliminazione degli avversari politici, la tortura. L' A. analizza poi le conseguenze dell' evoluzione del diritto penale liberale verso la formazione delle teorie utilitaristiche della pena. Oltre alla tradizionale suddivisione in teorie di prevenzione generale negativa e positiva (da un lato) e quelle di prevenzione speciale positiva e negativa, l' A. suggerisce un' ulteriore distinzione basata su due differenti tipi di relazioni tra le funzioni penali effettive e quelle stabilite. Il primo tipo e' quello in cui i termini teoretici sono falsificati o contraddittori riguardo alle funzioni effettive messe in atto dal sistema (cioe' la relazione ideologica). Il secondo tipo e' quello in cui questi termini teoretici si accordano con queste funzioni e ne costituiscono una razionalizzazione (cioe' la relazione "tecnocratica"). Nel primo caso ci si da' una immagine di come il sistema "dovrebbe essere"; la teoria lo legittimizza e lo idealizza, producendo cosi' una falsa immagine delle funzioni sviluppate dal sistema penale. Queste teorie mirano al corpo sociale nel suo complesso e ci mostrano cosi' un aspetto della ideologia principale nella societa'. Il secondo tipo di teoria ci permette di scoprire effettivamente le funzioni e i meccanisi esistenti all' interno del sistema penale. Questo tipo mira princpalmente a coloro che possono esercitare poteri all' interno della societa', fornendo loro una conoscenza funzionale alla tecnologia del potere. Il primo caso si riferisce alla produzione di una "conoscenza" ideologica, mentre il secondo concerne una "conoscenza" tecnocratica. Il gruppo di teorie "ideologiche" include le teorie sulla prevenzione speciale positiva, cosi' come quelle sulla prevenzione generale negativa, mentre il gruppo di teorie tecnocratiche include la teoria della prevenzione speciale negativa e quella della prevenzione generale positiva. L' A. mostra poi le conseguenze determinate da questa distinzione riferendosi a una metodologia che e' necessaria per criticare le teorie punitive all' interno del quadro di una controstrategia che costituisce una parte essenziale del programma di criminologia critica come dei procedimenti penali. Per quanto riguarda le teorie "ideologiche", lo scopo principale e' sottolineare la differenza e opposizione tra teoria e realta', cosi' come la falsificazione delle teorie da un punto di vista empirico. Nel caso delle teorie "tecnocratiche", invece, ragioni sono avanzate dalla razionalizzazione delle funzioni penali e il meccanismo reale dei sistemi penali e il loro effetto sulla societa', collocando gli interessi delle masse e delle classi subordinate e quelli delle classi dirigenti fianco a fianco e confrontando i loro due differenti punti di vista. In altre parole, i principi umanistici sono in contrasto con i principi tecnocratici della produzione di conoscenza. Piuttosto che criticare le teorie sulla base della loro maggiore o minore corrispondenza con la realta', nel secondo caso la critica e' concentrata sulla sua propria realta', cioe' l' unione del sistema penale con il sistema sociale che il primo aiuta a stabilire per mezzo delle funzioni che esso realmente compie.
Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze



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