| La configurazione giuridica del soggetto "partito politico" elaborata
dalla giurisprudenza e dalla dottrina diverge profondamente dalla
realta'. In particolare la giurisprudenza e' partita dalla
qualificazione civilistica del partito come associazione di fatto per
inquadrarlo nella categoria delle "associazioni di associazioni". Una
tale costituzione, in effetti, puo' essere utile ai fini pratici: per
definire, talora un po' casualmente, i rapporti tra le varie
articolazioni del partito con terzi o addirittura tra le medesime.
Simile modello si rivela, pero', del tutto inadeguato non solo
dinanzi alla verita' storica, ma anche di fronte alla stessa
evoluzione legislativa. E' pertanto indispensabile procedere a una
precisa e tendenzialmente completa indagine sul diritto positivo che
regola oggi i vari aspetti della vita dei partiti, in modo da
sistemare i vari frammenti normativi per valutarne il senso ed,
eventualmente, le reciproche incoerenze. Oggetto della ricerca non e'
soltanto la legislazione elettorale, quella sul finanziamento
pubblico dei partiti, ma anche quella piu' minuta relativa ai tanti
trattamenti di favore che l' ordinamento riserva alle formazioni
politiche presenti negli organi rappresentativi (sono stati
considerati il regime fiscale dei partiti, la protezione accordata
alla loro attivita' di comunicazione ecc.). Da una siffatta analisi,
che si estende al diritto vivente, emerge indubbiamente la
specialita' del diritto dei partiti e, per certi versi, la sua
estraneita' rispetto al diritto comune; tanto che da parte di taluno
si e' parlato di "immunita'" per descrivere la situazione delle forze
politiche. Tuttavia, piu' recentemente, si e' potuto riscontrare una
tendenza diversa: la disponibilita' degli stessi partiti - e dei
soggetti che materialmente si riconoscono in essi - a cercare una
sempre piu' ampia tutela giurisdizionale per far valere nei confronti
di terzi determinati interessi o diritti (la loro personalita'
morale, la loro immagine) o addirittura per definire i loro conflitti
interni. Il fenomeno puo' essere un altro segno della crisi del
sistema dei partiti oppure, piu' ottimisticamente, un sintomo della
loro reintegrazione nell' ordinamento e nella societa' civile.
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