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| IDG861200178 | |
| 86.12.00178 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Franchini Claudio
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| Il giudice di fronte alla pubblica amministrazione nell' ordinamento
inglese
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| Riv. trim. dir. pubbl., an. 35 (1985), fasc. 4, pag. 1113-1129
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D95213
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| Uno dei punti piu' delicati di tutta la problematica relativa al
controllo giurisdizionale dell' attivita' in Inghilterra e' quello
dei limiti del sindacato del giudice sugli atti amministrativi. Nei
sistemi continentali l' autorita' giudiziaria deve osservare i limiti
che attengono ai sindacati di legittimita', senza sconfinare in
quello di merito. L' indagine del giudice e' diretta alla sola
valutazione della conformita' dell' atto ai precetti giuridici,
mentre e' escluso ogni rapporto con le regole di buona
amministrazione. Il giudice inglese, invece, informa il proprio esame
ai principi di pragmaticita', di logica e di ragionevolezza. Tende a
controllare in termini reali la sostanza dell' atto, il rapporto
effettivo tra la sua essenza giuridica e le finalita' concrete per la
quali e' stato posto in essere. Attraverso l' analisi della
giurisprudenza in materia, l' A. sottolinea come, anche se all'
apparenza il sindacato del giudice inglese sembra indirizzato e
limitato al riscontro che negli ordinamenti continentali l' autorita'
giurisdizionale effettuata circa l' esistenza nell' atto della figura
sintomatica dell' illogicita' manifesta, e quindi del vizio di
eccesso di potere, in realta' egli tenda ad estendere il suo esame al
di la' del profilo della legittimita' verso quello del merito.
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| Centro diretto da E. D'Elia - IDG Firenze
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