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165972
IDG860400205
86.04.00205 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Masia Michelina
La mediazione regionale nei conflitti collettivi di lavoro. Il caso della Sardegna
Soc. dir., an. 12 (1985), fasc. 3, pag. 87-104
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D712; D03211
Lo studio si occupa del ruolo giocato dalla pubblica amministrazione, e in particolare dai funzionari del governo regionale, nella composizione di conflitti di lavoro. Nel suo contributo sardo a un' inchiesta empirica nazionale, l' A. analizza i documenti e i materiali dell' Assessorato al lavoro della regione Sardegna. Ha inoltre intervistato i soggetti direttamente implicati nella mediazione, come pubblici impiegati e rappresentanti delle parti contrapposte. Va sottolineato che l' amministrazione regionale e' sempre stata implicata politicamente in questi conflitti come terzo che aiuta i contendenti a trovare un piu' o meno temporaneo accordo sulla base del "buon senso". Tuttavia, durante la crisi produttiva di un decennio fa, questo ruolo divenne piu' importante e si istituzionalizzo'. Nel frattempo si sono verificati importanti cambiamenti nei contenuti delle dispute. L' A. sottolinea che la mediazione richiesta alla Regione dalle parti e' oggi strumentale e simbolica. Quella che oggi interessa veramente loro e' l' assistenza finanziaria attraverso fondi pubblici. Sindacati e proprietari non sono piu' dunque avversari ma costituiscono un fronte comune nell' avanzare richieste alla Regione, che non e' piu' un terzo, ma un protagonista dello stesso gioco che legittima la sua presenza con l' intervento finanziario. Secondo l' espressione di Eckoff, la regione agisce piu' da amministratore che da mediatore. Inoltre i politici locali traggono vantaggi personali dalle mediazioni. Si tratta dunque di un sorta di amministrazione imperfetta, strettamente legata allo scambio politico.
Centro diretto da G. Taddei Elmi - IDG Firenze



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