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165987
IDG860400223
86.04.00223 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Rampulla Francesco Ciro
L' evoluzione del diritto allo studio tra stato e regioni
Politico, an. 50 (1985), fasc. 4, pag. 571-587
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D04121; D030
Il tema del diritto allo studio ha molti aspetti, essendo articolati in interventi rivolti all' organizzazione, anche strutturale, degli studi in quanto tali, interventi di eguagliamento sociale tra studenti e interventi di tipo logistico volti a favorire il migliore accesso e frequenza agli studi. Dal punto di vista del ruolo istituzionale delle strutture operative pubbliche, e' costituzionalmente diviso tra stato, regioni e universita'. Se questa divisione di ruoli e' chiara nelle sue linee essenziali, lo e' pero' molto meno dal punto di vista dei riflessi operativi. In linea di fatto, la mancanza di legge-quadro statale ha incoraggiato lo sviluppo a livello regionale di soluzioni sia istituzionali che funzionali molto diversificate le quali, per realizzare gli orientamenti delle singole regioni, corrono il rischio di generare delle ineguaglianze, anche profonde, tra gli utenti. Il progetto di una legge-quadro presentato dal Ministro della pubblica istruzione del 1985 tende solo a stabilire i confini delle rispettive competenze tra lo stato, le regioni e le universita' e non prescrive principi adatti a dirigere unitariamente l' azione pubblica e ad evitare disparita' di trattamento. Per far luce su questo tipo di pericoli insiti nella proposta di legge-quadro, si avanzano alcune proposte volte a garantire sia l' autonomia regionale e delle universita', sia la coerenza complessiva del sistema.
Centro diretto da G. Taddei Elmi - IDG Firenze



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