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166161
IDG860500232
86.05.00232 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Carriero Giuseppe
Attivita' bancaria, giurisprudenza penale ed attuazione della direttiva comunitaria in materia creditizia
Giust. civ., an. 36 (1986), fasc. 2, pt. 2, pag. 60-69
(Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
D8713; D87009; D18124; D537
La rivalutazione degli aspetti imprenditoriali della attivita' bancaria, operata dal legislatore interno nella attuazione della direttiva comunitaria in materia creditizia, impone significative riflessioni sulla qualifica penalistica degli operatori fornita dalla giurisprudenza sul "pubblico servizio in senso oggettivo". Nell' evidenziare le espressioni di dissenso emerse rispetto a tale impostazione, nella giurisprudenza civile, in quella amministrativa e nella stessa dottrina, l' A. sottopone a vaglio critico i criteri a suo tempo adottati dalla Cassazione penale, consistenti principalmente nella individuazione di taluni "indici di pubblicita'" del servizio del credito, in quanto essi non apparirebbero piu' compatibili con le linee-guida della legislazione attuativa dei precetti comunitari, che determinano un affievolimento della rigidita' dei vincoli amministrativi che presiedono al controllo pubblico del credito. Auspicando un decisivo intervento legislativo in materia, per l' A., allo stato, le due possibili alternative consisterebbero, rispettivamente, in un "ritorno al passato", in cui la qualificazione degli operatori bancari discende dalla natura pubblica o privata dell' azienda, ovvero nella diversificazione del trattamento penalistico degli operatori pubblici e privati in ragione del regime giuridico cui sono sottoposte le fattispecie che vengono, di volta in volta, in considerazione.
Dir. CEE 77/780 l. 5 marzo 1985, n. 74 d.lg. 27 giugno 1985, n. 350 r.d.l. 12 marzo 1936, n. 375 art. 357 c.p. art. 358 c.p.
Ist. dir. comparato - Univ. Roma



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