| puo' anche essere vero, scrive l' a., che un nuovo stato giuridico di
tutta la docenza universitaria non possa essere fatto tutto nell'
articolato di una legge e richieda per alcune norme piu' particolari
una delega; ma questa, osserva l' a., non puo' essere cosi' ampia e
indeterminata, per di piu' richiesta da un governo di "tregua" e
senza una maggioranza parlamentare. l' a. ricorda che i comunisti
avevano chiesto di non percorrere piu' la via deleteria dei
"provvedimenti urgenti" ma di affrontare le questioni urgenti del
personale docente in un contesto che ne ridefinisca compiti e ruolo,
affrontando, sia pure in via sperimentale e graduale, i nodi delle
strutture e della ricerca. sarebbe stato necessario, continua l' a.,
impegnarsi in una politica seria di formazione e di reclutamento dei
nuovi docenti e in questo quadro risolvere il problema dei precari. i
comunisti, conclude l' a., hanno indicato nel dottorato di ricerca lo
strumento piu' adeguato per questo, prevedendo, per coloro che
conseguono il dottorato di ricerca, la immissione in un ruolo nel
quale possano continuare a restare se, a una determinata cadenza,
superano un giudizio di idoneita'. i comunisti chiedono che gli
attuali precari siano sottoposti a questo giudizio.
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