| Obiettivo di questo contributo e' tentare di fare il punto delle
relazioni fra studi di scienze politiche e studi di diritto
costituzionale, come discipline accademiche e aree di ricerca, dell'
angolo visuale di questi ultimi. Adesso tali relazioni dovrebbero
risultare facilitate dal fatto che tra i costituzionalisti e' ormai
sempre piu' chiaro l' abbandono del "metodo giuridico" dove l' unica
preoccupazione dei costituzionalisti veniva rappresentata dall'
interpretazione sistematica delle norme legislative, fino all'
esclusione dei fenomeni socio-politici non giuridici. L' abbandono
del "metodo giuridico" significa prendere in considerazione - come
dati essenziali per il costituzionalista - quei comportamenti e
quelle norme informali che hanno un impatto (sia esso modificante o
integrativo) sul funzionamento della costituzione, e anche i valori
che governano tali comportamenti e tale norme. Esiste un numero
abbastanza elevato di concetti originariamente proposti ed utilizzati
per studi costituzionali: tra cui, da riportare come esempio
principale, le Convenzioni costituzionali e l' idea di una
costituzione materiale (cioe' la combinazione di quei valori e quelle
norme che, anche se non sono formalizzate legislativamente, in
effetti ne guidano il comportamento istituzionale degli autori. In
pratica l' idea che gli studi costituzionali contemporanei non
possono essere efficacemente sviluppati senza metterli esplicitamente
in rapporto all' azione politica e alle norme della societa' e'
ampiamente accettata. Ci sono pero' seri argomenti metodologici - che
esercitano un peso diretto sugli aspetti sostanziali del lavoro dei
costituzionalisti - che devono essere risolti con la massima urgenza.
Infatti, due delle trappole piu' comuni sono: da una parte una
tendenza a confondere le realta' socio-politiche con le predilezioni
partigiane dello studioso individuale e, dall' altra, la nozione
ampiamente espressa per cui una volta che i giuristi dirigono la loro
attenzione su qualche fenomeno socio-politico, non hanno bisogno
dell' aiuto di altre discipline, poiche' attraverso le loro
elaborazioni sistematiche "legalizzano" dati extragiuridici. L' A.
sostiene che, al contrario, la giusta comprensione dei dati
extra-giuridici puo' essere ottenuta soltanto attraverso una ricerca
empirica e l' utilizzazione delle strutture concettuali sviluppate
attraverso le scienze sociali. In particolare e' richiesta una
collaborazione piu' stretta con la scienza politica, come la
disciplina che e' tipicamente interessata all' osservazione e
generalizzazione sulle norme di comportamento socio-politico. Ma per
poter essere efficacemente in rapporto con cio' che i moderni
costituzionalisti cercano di fare, la scienza politica dovrebbe
sviluppare modi di ricerca meno astratti e piu' orientati verso una
operazionalita' e, allo stesso tempo, diventare maggiormente
consapevoli della dimensione diacronica del fenomeno politico.
| |