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167823
IDG861200553
86.12.00553 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Zan Stefano
L' analisi longitudinale delle organizzazioni
Riv. trim. sc. amm., an. 33 (1986), fasc. 1, pag. 57-122
(Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
D172
Dopo aver puntualizzato che la mancanza di una dimensione storica e' stata causa di serie insufficienze nell' analisi delle organizzazioni, viene sviluppato uno schema teoretico dove la trasformazione delle organizzazioni nel tempo viene elaborata per spiegare le modalita' di funzionamento delle stesse. Dei modelli biologici vengono usati per sintetizzare attraverso schemi analogici una letteratura altamente diversificata - dalla storia dell' azienda alla scienza dell' amministrazione, dalla teoria dell' organizzazione alla scienza politica ed amministrazione aziendale. L' ipotesi presentata e' che lo sviluppo organizzativo avviene attraverso fasi discontinue - ciascuna non necessariamente superiore alla precedente ma manifestante equilibri differenti nell' ambito del sistema organizzativo e tra il sistema e l' ambiente. Il compito teoretico e' di comprendere la definizione del concetto di "fase" e come il passaggio da una fase a quella successiva possa essere caratterizzato attraverso l' individuazione degli indicatori di fase. Durante la prima fase (nascita dell' organizzazione), il modello di riferimento e' quello dell' istituzionalizzazione. Da un lato vengono indicati gli "indicatori" del processo d' istituzionalizzazione (dai lavori di vari autori quali: Huntington, Blau, Selznick, Stinchombe, Pambianco, Kimberly ed altri), dall' altro viene posta enfasi sull' influenza nel processo di sviluppo del modello originario. Viene trattato il problema dello sviluppo delle organizzazioni presentando quattro modelli interpretativi: 1) Il modello evoluzione - rivoluzione ( Greiner) 2) Il modello strategia - struttura ( Chandler ) 3) Il modello della Business - idea ( Normann) 4) Il modello della razionalita' amministrativa ( Freddi ). Vengono presentate delle conclusioni dopo una sintesi ed una interpretazione critica dei modelli summenzionati. - Esistono due diverse impostazioni sullo sviluppo delle organizzazioni. Una di tipo evoluzionistico che guarda allo sviluppo come ad una continua evoluzione verso sempre piu' complesse ed in linea generale "fasi superiori". Un' altra, "ciclica" in cui lo sviluppo e' considerato come fenomeno discontinuo caratterizzato da processi omeostatici o morfogenetici che danno origine alle varie fasi. - Viene rifiutata la differenziazione classica tra strategia e struttura e viene discussa la combinazione strategia - struttura che non puo' essere ridotta ad una semplice differenziazione tra dinamiche esterne ed interne. - Un' organizzazione deve essere considerata come fenomeno unitario ed i modelli di Normann e Freddi prendono in cosiderazione il carattere unitario delle organizzazioni e risolvono la diconotomia tra politica e contingenza nell' analisi delle organizzazioni. La struttura organizzativa non deve essere intesa come un sistema burocratico/organizzativo (organigramma), ma come spinta verso una cultura organizzativa processi di apprendimento, sistemi di razionalita' e scambio di poteri. Tutti questi comportamenti tendono ad essere congruenti nel corso di alcuni periodi - si puo' allora indicare come "fase" il periodo caratterizzato da omogenee intercorrelazioni nell' ambito dell' organizzazione e tra questa e l' ambiente. - Cambiando uno di questi elementi in seguito all' interazione tra l' organizzazione e l' ambiente, l' omogeneita' si interrompe. Quando cio' avviene, il risultato puo' essere o un processo di adattamento (evoluzione) o un cambiamento radicale. Se quest' ultimo si verifica, l' aspetto dell' organizzazione ne risulta modificato. La terza fase (decadenza) e' la meno approfondita dalla corrente letteratura. Dopo aver esaminato l' apporto di alcuni autori quali (Kimberly, Miles, Hirschmann, Picchierri, Bonazzi), viene sostenuto che tale fenomeno non e' stato approfondito perche' l' attenzione degli studiosi sembra essersi indirizzata sulla crescita dell' organizzazione.
Centro diretto da E. D'Elia - IDG Firenze



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