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| IDG861200554 | |
| 86.12.00554 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Freddi Giorgio
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| Governabilita' democratica e razionalita' amministrativa
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| Riv. trim. sc. amm., an. 33 (1986), fasc. 1, pag. 7-55
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D172
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| La governabilita' democratica e' posta di fronte a due alternative:
da un lato, il governo democratico e' considerato legittimo se gli
individui che occupano posizioni decisorie in grado di dirigere e
controllare la p.a. , sono scelti tramite elezioni politiche/o
criteri comunque fautori di questo sistema; dall' altro quando la
legittimazione democratica puo' continuare e perpetuarsi solo se i
governi sono in grado di esercitare una capacita' di risoluzione dei
problemi (capacita' sempre piu' richiesta in tutti i sistemi politici
occidentali anche se in differente misura). Il dilemma sorge perche'
frequentemente i fautori del decisionismo non sono dotati di quelle
capacita' di risoluzione dei problemi richieste dalle sempre piu'
complesse politiche di controllo dei moderni sistemi di governo. Cio'
ha reso inevitabile il fatto che le burocrazie professionali giocano
un largo ruolo sia nella formulazione che nella messa in atto delle
decisioni (fatto che contraddice il nodo centrale della teoria
democratica). L' assunto centrale esaminato in questo saggio puo'
quindi cosi' essere riassunto: puo', da un punto di vista
democratico, una burocrazia politicizzata puo' essere ritenuta
affidabile ed allo stesso tempo essere dotata di capacita' di
risoluzione dei problemi?. La risposta a questo interrogativo viene
cercata analizzando le proprieta' delle moderne burocrazie
occidentali e provvedendo tramite dei criteri concettuali di
stabilire quali di queste proprieta' sono e quali non congruenti con
la governabilita' di queste proprieta' . Un' analisi longitudinale
mostra le due caratteristiche storicamente determinate e mutualmente
rafforzantesi che prevalgono nella p.a. (a motivo di poco esaltanti
risultati conseguiti nel risolvere i moderni problemi dei sistemi
politici) sono: la gerarchia come sistema organizzativo e la
razionalita' legale come sistema decisorio. Invero la razionalita'
legale viene spesso condizionata come "la migliore razionalita'", se
non la sola disponibile. Questo e' esattamente il punto che
indebolisce l' efficienza dei moderni sistemi amministrativi perche'
altri tipi di razionalita' possono configurarsi sotto il duplice
aspetto logico ed empirico. Questi due aspetti non prevalgono per
bonta' l' uno sull' altro, sono semplicemente differenti cioe' piu' o
meno congruenti con le differenti politiche d' intervento. Lo Stato
moderno ha allargato la sua influenza a politiche d' intervento che
non esistevano cinquant' anni fa e la conseguente insoddisfacente
prestazione e' causata dall' aver affidato queste nuove politiche di
intervento a strutture guidate da un tipo di razionalita' non
congruente con gli interventi in oggetto. Distinguiamo quindi tre di
questi interventi: legge e ordine, interventi socio-economici,
intermediazione tra interessi organizzati. I tre sistemi decisori ed
esecutori piu' congruenti con gli interventi dianzi menzionati sono
rispettivamente: la razionalita' legale di natura deduttiva e
sfociante in decisioni autoritarie; la razionalita' sperimentale che
conduce a decisioni efficaci; la razionalita' conflittuale che si
orienta sulle attivita' di negoziazione e che tende a produrre
decisioni accettabili. L' ipotesi e' che le condizioni di una
governabilita' democratica si verificano laddove la politica d'
intervento e' altamente congruente con la razionalita'
amministrativa. Infine viene presentato e discusso un tentativo di
schema per l' analisi comparata (intesa a verificare l' ipotesi
dianzi menzionata).
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| Centro diretto da E. D'Elia - IDG Firenze
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