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167956
IDG850910089
85.09.10089 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Sturniolo Ignazio
Ruolo, compiti, profilo del Direttore penitenziario
Rass. penit. crim., an. 5 (1983), fasc. 2-3, pag. 577-624
D644
L' A., pone il problema del ruolo, delle funzioni e della professionalita' del Direttore Penitenziario, lo imposta e lo affronta scendendo nei dettagli di situazioni talvolta delicate e difficili per i costitutivi complessi che esse presentano. In relazione a siffatta prospettiva egli, attraverso una minuta analisi, coglie i vari momenti di un contesto in cui il Direttore e' chiamato ad operare, gli strumenti di cui si serve, le metodologie che adotta, le frustrazioni alle quali va incontro. Dall' analisi emerge una molteplicita' di atti amministrativi, di interventi tecnici, di azioni peculiari di competenza del direttore del carcere; emerge, altresi', nell' organizzazione del pianeta carcere, una funzione nuova del penitenziarista specie nella sua attivita' direzionale tutta volta a dare risposte - per cosi' dire - essenzialmente sociali piu' penetranti e piu' significative. Da cio' la necessita' di una preparazione sempre viva e sempre rinnovantesi per arricchire una professionalita' che si afferma sempre piu' atipica. Se il Direttore penitenziario deve dare una risposta alle piu' vive esigenze del mutamento sociale, deve valorizzare le risorse dell' utenza attraverso un rapporto umano e personalistico orientato in senso strettamente intenzionale. Viene alla ribalta un direttore "impegnato" e capace di dinamizzare, in equipe e fuori di essa, i contenuti dell' attivita' penitenziaria piu' determinante consustanziata di criticita' e dialetticita'. Da questi autentici presupposti nasce una serie di considerazioni che si sintetizzano in una sola; il direttore penitenziario e' una figura atipica (rispetto ad altre analoghe figure di altre Amministrazioni statali, di Enti ecc.) che si trova continuamente in situazioni di grave responsabilita' e di fronte a realta' educative, penitenziarie, sociali, penali, professionali, risocializzanti delle quali egli deve avere ampia e significativa consapevolezza.
r.d. 30 luglio 1940, n. 2041 l. 26 luglio 1975, n. 354
Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze



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