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| IDG850910097 | |
| 85.09.10097 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Leggeri Giorgio
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| Tossicodipendenza e imputabilita'
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| Rass. penit. crim., an. 5 (1983), fasc. 2-3, pag. 771-784
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D5020; D51414; D58
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| L' A., tratta l' argomento dell' imputabilita' del soggetto
tossicomane che delinque, alla luce della attuale normativa penale
italiana. In sede giudiziaria si puo' constatare un impressionante
aumento delle perizie medico-legali che debbono valutare la capacita'
di intendere e volere dei soggetti che al momento dell' arresto
dichiarano di aver commesso il reato in stato di tossicodipendenza.
Dopo aver precisato che occorre distinguere tra le varie droghe e che
bisogna non trascurare i problemi collegati all' alcoolismo, vengono
esaminati in particolare dall' A., gli aspetti medico-legali dell'
intossicazione cronica, quelli dell' intossicazione acuta e quelli
dell' intossicazione abituale e della conseguente fase di
dipendenza-astinenza. L' orientamento dell' articolo e' che la
diminuzione o l' abolizione della capacita' di intendere e volere al
momento del reato ad opera della droga non possono scemare o abolire
l' imputabilita' del soggetto delinquente se e' stata per tale
soggetto una libera scelta. Si ritiene inoltre che sia elemento
secondario nell' azione criminogena rispetto alle caratteristiche di
base della personalita'. L' A., infine afferma che sarebbe
estremamente grave riconoscere una diminuzione o una esclusione della
responsabilita' del tossicomane che commette il reato in fase di
astinenza poiche' questo potrebbe determinare una vera e propria
licenza di uccidere".
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| art. 91 c.p.
art. 92 c.p.
art. 93 c.p.
art. 94 c.p.
art. 95 c.p.
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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