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168299
IDG870300117
87.03.00117 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Redazione
Ne' eutanasia ne' accanimento terapeutico
Civ. catt., vol. 1, an. 138 (1987), fasc. 3280 (21 febbraio), pag. 313-326
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D51850; F4252
Alcuni fatti recenti hanno riproposto il problema dell' eutanasia e della sua legalizzazione. L' editoriale, dopo aver riportato il progetto Fortuna e avervi fatto qualche rilievo critico, chiarisce anzitutto il senso esatto del termine "eutanasia", rilevando che essa entra nella categoria dell' omicidio e precisando che essa, nel suo significato proprio, e' sempre "diretta" e "attiva", e che quindi non e' esatto parlare di eutanasia "indiretta" e "passiva". Espone, poi, la dottrina cattolica, che e' di assoluta condanna dell' eutanasia, e osserva che l' humus culturale in cui nascono e si diffondono la mentalita' e la pratica di essa e' quello del secolarismo, del materialismo e dell' efficientismo: percio', per combattere l' eutanasia e' necessario combattere la mentalita' secolarista, materialista ed efficientista che ne e' alla base. Si deve quindi affermare che la vita umana appartiene a Dio; che essa ha valore anche quando e' menomata, improduttiva e sofferente; che la sofferenza non e' inutile e priva di senso, ma puo' essere via e strumento di salvezza. Termina con un accenno al problema dell' accanimento terapeutico, ricordando che la vita va conservata con i mezzi ordinari e proporzionati.
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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