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| IDG870900474 | |
| 87.09.00474 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Castellani Rossella
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| Diffusione delle tossicodipendenze in carcere. Risultati di un
rilevamento nazionale sui tossicodipendenti detenuti
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| Rass. penit. crim., an. 6 (1984), fasc. 1-3, pag. 205-257
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D1414; D14140; D6440
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| Affrontare il problema delle tossicodipendenze implica considerare
aspetti operativi diversi quali cura, prevenzione, recupero. L'
articolo affronta in particolare il tema della prevenzione,
collocandola in un ambito specifico: il carcere e sviluppando una
serie di considerazioni su cosa si debba intendere per prevenzione
nel carcere. Il fenomeno della tossicodipendenza con l' ingresso in
carcere subisce un cambiamento, nel senso della formazione di
problemi che originano dall' interazione tra la condizione di
tossicodipendenza e la condizione detentiva e che possono comportare
una modifica del "sintomo" o la sostituzione dello stesso con un
altro di segno diverso ma di uguale intensita' Constatare la
formazione di epifenomeni collegati a tale dinamica, quali la
dipendenza da sostanze vissute come "surrogative" rispetto alla droga
di assunzione, la vittimizzazione ad opera di gruppi di potere, la
socializzazione dell' esperienza con la droga o l' incontro con essa
(spesso clandestinamente introdotta). L' autolesionismo, introduce
nel generale discorso della cura quello dell' elemento di
prevenzione. Dalla identificazione di quelli che appaiono i piu'
evidenti "oggetti" di prevenzione nel carcere si passa al tema della
metodologia di prevenzione. Prevenire implica agire considerando
almeno 3 livelli generali di operativita': controllo, informazione
formazione del personale, modifiche quantitative (e qualitative)
delle strutture. Ogni livello presuppone per una corretta
funzionalita' che siano soddisfatti anche gli altri. Formare il
personale senza le strutture o avere le strutture senza il personale
addestrato sono fattori che automaticamente invalidano qualsiasi
obiettivo di prevenzione. L' istituzione penitenziaria, in
considerazione del suo compito trattamentale, non puo' trascurare di
promuovere una azione preventiva nei confronti di fattori o
meccanismi la cui formazione va a ostacolare la stessa azione
trattamentale oltre che aggravare il fenomeno.
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| art. 84 l. 22 dicembre 1975, n. 685
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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