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| IDG871200754 | |
| 87.12.00754 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Farina Giuseppe
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| Discriminazione della giurisdizione e giudizio amministrativo di
ottemperanza
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| nota a Cass. sez. un. civ. 15 luglio 1986, n. 4568
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| Foro amm., an. 63 (1987), fasc. 3, pag. 421-423
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D1435; D1520; D15313
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| Viene esaminato l' art. 7 della l. 6 dicembre 1971 n. 1034, per
derivarne, insieme all' art. 27 t.u. 26 giugno 1924 n. 1054, che il
giudice amministrativo (TAR e Consiglio di Stato), nei giudizi per
ottenere l' adempimento dell' obbligo dell' autorita' amministrativa
di conformarsi ad un giudicato, conosce di diritti soggettivi e di
interessi legittimi e puo' statuire anche nel merito dell' azione
amministrativa. Si critica poi la tesi, espressa in Cass. 15 luglio
1986 n. 4568, per la quale gli atti del commissario, nominato per il
detto adempimento, non sarebbero soggetti al controllo di
legittimita' o di merito del giudice che ne ha disposto l'
investitura. Si espone infine l' opinione che, in sede di regolamento
di giurisdizione su una controversia riguardante l' esecuzione di una
sentenza passata in giudicato, la Cassazione, non possa mutare la
regola di diritto individuata per il caso concreto nella sentenza
stessa, non messa in discussione, ma possa soltanto designare il
giudice al quale puo' essere chiesta l' ottemperanza al giudicato.
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| art. 37 l. 6 dicembre 1971, n. 1034
art. 27 t.u. 26 giugno 1929, n. 1054
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