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172340
IDG880700092
88.07.00092 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Bessone Mario
"Economia" e tenica negoziale del contratto di credito al consumo
Giur. merito, an. 19 (1987), fasc. 4-5, pt. 4, pag. 1041-1047
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D18115; D30642
L' A. muove dalla considerazione che lo scenario internazionale degli anni Ottanta registra significativi progressi in direzione di un ordinamento dei consumi di massa al razionale punto di equilibrio tra dinamica del sistema imprenditoriale e garanzie di tutela del consumatore, mentre invece (anche se molto e' mutato dagli anni Sessanta a oggi) nel caso italiano le garanzie di tutela del consumatore continuano a essere gravemente limitate. E l' A. indica come emblematico il fenomeno del credito al consumo, fenomeno ormai molto rilevante anche alla scala macroeconomica, che involge complessi interrogativi di politica del diritto, nel caso italiano ancora lontani dalla necessaria considerazione, mancando comunque una normativa di protezione dei consumatori-mutuatario, che altrove invece esiste da lungo tempo. In modo particolare, l' A. segnala le esperienze degli ambienti di common law, gia' nel corso degli anni Sessanta movimentati da tutta una serie di iniziative intese a prefigurare la necessaria disciplina dei contratti di credito al consumo, che in apertura degli anni Settanta diventa organico progetto di intervento legislativo con il Report of the Commission on Consumer Credit. Dalle raccomandazioni di questo report muove il legislatore inglese che con il Consumer Credit Act. 1974, assicura all' intera materia una organica disciplina, che secondo l' A. e' particolarmente significativa per la parte dove si stabilisce il regime delle responsabilita' dell' istituto di credito verso il mutuatario-consumatore. L' A. osserva che particolarmente significativa e' anche l' evoluzione del diritto nord-americano, dove le norme dei Consumer Protection Act, 1968 e del Truth in Lending Act, 1969 risultano integrate dalle norme del Consumer Credit Code in modo cosi' organico da fare dei fenomeni di credito al consumo l' oggetto di un autentico ordinamento di settore. E l' A. precisa in che senso al centro di questo sistema di norme sono invariabilmente il tema del diritto dei consumatori-mutuatario a una seria informazione sul contenuto economico e la regolazione negoziale dell' operazione creditizia, i possibili strumenti di reazione alla ricorrente unfairness delle condizioni generali di contratto, lo spazio assicurato a incisive forme di intervento giudiziale a difesa dei consumer interests, secondo una strategia di politica del diritto che l' A. riscontra anche nelle norme della legislazione francese di disciplina del credit a la consommation. Lo scenario complessivo di queste esperienze secondo l' A. offre numerose indicazioni utili per un intervento legislativo che anche nel caso italiano e' ormai da considerarsi urgente. E a opinione dell' A. un intervento legislativo davvero razionale deve impiegare un complesso repertorio di strumenti, che soltanto in parte sono offerti dalle possibili forme di controllo giurisdizionale dei contenuti e della economia dei contratti di credito al consumo. A suo avviso occorre infatti attivare anche altro genere di strumenti, che consentano di operare efficacemente in prevenzione delle prassi di mercato che costituiscano grave abuso in danno dei consumatori che ricorrono a operazioni di credito al consumo, al tempo stesso occorrendo progettare normative di governo complessivo di questo comparto del mercato, realmente capaci di amministrare il fenomeno del credito al consumo nella sua grandezza macroeconomica.
Ist. dir. agrario - Univ. FI



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